Ricetta
1 Kg di semola di grano duro fine
25 gr di lievito naturale
½ litro di latte
1 bicchiere di acqua vite
3 arance
Un cucchiaino di sale
Zucchero a volontà
Su un piano rigido, mescolare con le mani la semola con acqua leggermente salata. Lavorare a lungo l’impasto.
Unire il lievito di birra e continuare a lavorare l’impasto a mano, aggiungendo, se necessario, un altro po’ d’acqua tiepida, in modo da avere quella consistenza necessaria per poter lavorare la pasta a mano.
Con l’aiuto di un recipiente, mescolare l’impasto con il succo e la buccia grattugiata delle arance, poi con il latte tiepido e, per ultimo, con l’acqua vite.
Gli ingredienti vanno aggiunti lentamente, la pasta va lavorata a lungo e sempre nello stesso verso, finchè non raggiungerà la consistenza necessaria a passare senza difficoltà nell’imbuto che si usa per trasferire l’impasto nell’olio bollente. La pasta non deve essere né troppo fluida, né troppo densa.
Lasciare riposare l’impasto per alcune ore, al caldo, in attesa che lieviti fino a raddoppiare di volume. Le bollicine che si formano sull’impasto indicano che la pasta è pronta per essere fritta.
In una padella molto larga far scaldare l’olio e quando questo sarà bollente, con l’aiuto di un bel mestolo, colare l’impasto nell’imbuto, facendo sì che nella padella si formi una spirale (la zippola). Lasciare dorare, da una parte e dall’altra, scolare.
Per ultimo, passare la zippola in abbondante zucchero.
Il segreto è tutto nella lavorazione dell’impasto.
Esistono alcune varianti, ma più o meno la ricetta è questa.
So che non sono semplicissime da fare, ma posso dire che sono buonissime!
Ho trovato questo video su youtube che mostra la frittura delle zippole o per lo meno sembrano le zippole o “Zippuas” che fanno a Oristano e provincia. In altre parti vengono chiamate “frittura araba”.
Francamente consiglio di provare le nostre “Zippuas” , da accoppiare ad un bicchiere di vernaccia, vino liquoroso e tipico della nostra zona.
Da notare che nel video, chi frigge usa dei bastoncini di legno per girare e scolare le fritture, così come si faceva una volta.
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