martedì 27 dicembre 2011

Se fosse possibile..




                           immagine creata da "Gli Angeli dell'Amore" - gruppo Facebook

L'albero degli amici



Tu
che
ne dici
SIGNORE se
in questo Natale
faccio un bell’albero
dentro il mio cuore, e ci
attacco, invece dei regali,
i nomi di tutti i miei amici: gli
amici lontani e gli amici vicini, quelli
vecchi e i nuovi, quelli che vedo ogni gior-
no e quelli che vedo di rado, quelli che ricordo
sempre e quelli a volte dimenticati, quelli costanti
e quelli alterni, quelli che, senza volerlo, ho fatto soffrire
e quelli che, senza volerlo, mi hanno fatto soffrire, quelli che
conosco profondamente e quelli che conosco appena, quelli che mi
devono poco e quelli ai quali devo molto, i miei amici semplici ed i miei
amici importanti, i nomi di tutti quanti sono passati nella mia vita.
Un albero con radici
molto profonde, perché
i loro nomi non escano
mai dal mio cuore; un
albero dai rami molto
grandi, perché i nuovi
nomi venuti da tutto il
mondo si uniscano ai già
esistenti, un albero con
un’ombra molto gradevole
affinché la nostra amicizia,
sia un momento di riposo
durante le lotte della vita.


Fantasiando.net

Per il nuovo anno...


Per il nuovo anno abbiamo tante speranze, tante richieste,
che ci auguriamo salgano in alto nel cielo come queste lanterne



(Ho utilizzato una foto scattata al flashmob di Pietroburgo il 12.11.2011)

Natale in montagna

                 E' queste immagini ....giusto per sognare un pò, almeno per quanto mi riguarda .....








Un "tocco" di rosso

La stella di Natale è una pianta semplice ed allo stesso tempo elegante. Naturalmente....moltoooo... natalizia!
Questo albero di stelle di Natale non l'avevo mai visto:è proprio particolare, fa un figurone!!
Comunque anche una solo pianta, come quella che ho messo nel pianerottolo di casa mia, fa la sua bella figura e dona gioia solo a guardarla, con quel bel rosso che sprigiona :)

 L'immagine è presa dal sito "Occhio al giardino" - mese di Dicembre

lunedì 26 dicembre 2011

Christmas - Michael Boublè





Com'è che, ascoltando questo bellissimo mix di canzoni, mi viene da pensare subito ai film americani: New York, luci, abeti, neve...?


Immagine albero di Natale


E questa immagine mi piace molto: è suggestiva :)


Ogni luce è un pensiero a chi ha vissuto questi giorni solo e senza l'affetto di familiari o amici, di chi non ha ricevuto regali, di chi è rimasto a pancia vuota, di chi ha patito il freddo, di chi è senza lavoro. 
Non per tutti Natale è la festa rappresentata dalle pubblicità televisive. 
Purtroppo..... 
L'augurio a chi trova in difficoltà è quello di trovare ogni giorno la forza per andare avanti e di poter ricevere un inaspettato "regalo", che colorerà la loro vita.

Tu scendi dalle stelle


"Tu scendi dalle stelle"



E' un canto natalizio della nostra tradizione, scritto dal grandissimo Sant'Alfonso Maria de' Liguori, in gioventù, brillante avvocato del Foro di Napoli, laureato a soli 16 anni e divenuto, in seguito, sacerdote.
Ho trovato su Youtube questo video e devo dire che, sì, bello è bello, però a me non piace tanto. E non mi piace perchè non capisco una cosa semplice: se il canto si intitola "Tu scendi dalle stelle, in onore del "Re del Cielo", nato in una grotta "al freddo e al gelo", perchè il video che accompagna musica e parole non ha uno straccio di immagine, di Gesù Bambino? Solo Babbo Natale e alberi di Natale.
A me piacciono entrambi, ma non fanno parte della nostra tradizione culturale, anche se li abbiamo acquisiti da tempo. Ma .... domanda:dove sono finiti il presepio e Gesù Bambino?
I più bravi artisti hanno trattato nel corso dei secoli il tema della natività, bellissimi presepi antichi e moderni, con meravigliose statue realizzate da esperti artisti, attirano ancora oggi milioni e milioni di visitatori in musei e chiese di tutto il mondo e, nonostante questo, babbo natale, babbo natale, babbo natale!!
E le strade delle nostre città: babbi natale appesi dappertutto, babbi natale gonfiabili, alberi di natale viola e blu, luci psichedeliche ......Orrore...
Da piccoli era bello, a Dicembre, fare il presepio, con il muschio, le casette, le statuine, le luci, preparare l'albero con le palline che, ai miei tempi, si rompevano ed erano moooolto più belle di quelle attuali, che, ahimè, sono rigorosamente "made in China". E i regali li portava Gesù Bambino, non Babbo Natale! E bisognava cercare di dormire, perchè se no, Gesù Bambino  non portava i regali.
Con il tempo tutto si trasforma, ma non bisogna dimenticare le proprie tradizioni, quelle dei nostri padri e dei nostri nonni. 

Natività

Questo dipinto resta sempre uno dei miei preferiti: la "Adorazione del Bambino" di Antonio Allegri detto "il Correggio" (1489 - 1534)


Buon Natale

Auguri
di
Buon Natale
a tutti!




Il dipinto è "L'adorazione dei pastori" di Gerard Van Honthorst, in Italia detto Gherardo delle Notti, (vissuto tra il 1590 e il 1656), seguace "nordico" di Caravaggio.
Io non conoscevo il dipinto, ma mi è piaciuto subito dopo averlo visto sul blog http://serena-ilsuospazio.blogspot.com/ in cui l'autrice fornisce ulteriori informazioni sul pittore e posta una serie di dipinti sulla natività.

mercoledì 21 dicembre 2011

Naschid'est in sa capanna - Canto di Natale tradizionale della Sardegna

Questo è "Naschìd'est in sa capanna", un canto tradizionale della mia terra, la Sardegna, eseguito dal coro "Bachis Sulis" di Aritzo, un paese della procinvia di Nuoro.
Subito dopo il video si può leggere il testo in sardo con la traduzione in italiano. 
Molto bello!





 

Naschìd’est in sa capanna

Naschìd’ est in sa capanna
poberitta de Betlem
in sa notte pìus manna
de su chelu s'altu Re!

“Gloria! Gloria!” cantan’ in chelu
lughidos anghelos pro s' altu Re ;
"Paghe vittoria!" s' as bonu zelu ,
anima povera, cantan pro Te.

E in giru a sa domitta
de anghelos si falat
una truma beneitta
chi olende s'allumat.

E benian sos pastores
Incantados crè no crè
e a cussos isplendores
appuntan lestros su pè.

E narat dognunu in coro:
“Bambineddu, innoghe sò,
non ti atto pratta et oro
ma cust’ anima ti dò.”

E’ nato nella capanna

E’ nato nella capanna,
poverella di Betlem,
nella notte più grande
il sommo Re del Cielo!

Gloria!Gloria!Cantan nel Cielo,
sfolgoranti angeli per il sommo Re,
“Pace e vittoria” a quelli di buona volontà,
anima povera, cantan per Te.

E intorno alla casetta
Una moltitudine benedetta di Angeli
Vola illuminandola.


E venivano i pastori
Incantati ed increduli
E di fronte a quello splendore,
affrettavano il passo.

E diceva ognuno in coro:
“Bambinetto sono qui,
non ti offro argento e oro,
ma ti dono quest’anima.
incantati ed increduli,
e di fronte a quello splendore

Astro del Ciel

Tutto si trasforma nel tempo,
ma alcune cose devono le stesse, perchè non potranno mai essere sostituite. 
In questo, come nei Natali passati, si cerca di creare la cosidetta "atmosfera natalizia" ricorrendo a luci e addobbi, tra cui tante "new entry" veramente orripilanti.
Meglio ascoltare un canto tradizionale di Natale, "Astro del Ciel" per notare la differenza. 
Pubblico un video in cui il canto è eseguito nella versione originale tedesca dal titolo "Stille Nacht".
L'esecuzione è veramente bella e vale la pena ascoltare.
Lo dedico a chi si sente triste in queste feste non solo a causa della crisi..



http://www.youtube.com/watch?v=8e5XtjQ7Fy4&feature=related



Storia del Presepio

"Era il 1223, circa due settimane prima della Natività e Francesco dimorando nel romitorio di Fontecolombo chiamò il suo amico Giovanni Velita, signore di Greccio, invitandolo a preparare quanto sarebbe servito
per la celebrazione natalizia: " 'Se vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesù, precedimi e prepara quanto ti dico: vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l'asinello'.
Appena l'ebbe ascoltato, il fedele e pio amico se ne andò sollecito ad approntare nel luogo designato tutto l'occorrente, secondo il disegno esposto dal santo. E giunse il giorno della letizia, il tempo dell'esultanza! Per l'occasione sono qui convocati molti frati da varie parti; uomini e donne arrivano festanti dai casolari della regione, portando ciascuno secondo le sue possibilità, ceri e fiaccole per illuminare quella notte, nella quale s'accese splendida nel cielo la Stella che illuminò tutti i giorni e i tempi. Arriva alla fine Francesco: vede che tutto è predisposto secondo il suo desiderio, ed è raggiante di letizia.
Ora si accomoda la greppia, vi si pone il fieno e si introducono il bue e l'asinello. In quella scena commovente risplende la semplicità evangelica, si loda la povertà, si raccomanda l'umiltà. Greccio è divenuto come una nuova Betlemme. Questa notte è chiara come pieno giorno e dolce agli uomini e agli animali! La gente accorre e si allieta di un gaudio mai assaporato prima, davanti al nuovo mistero. La selva risuona di voci e le rupi imponenti echeggiano i cori festosi. I frati cantano scelte lodi al Signore, e la notte sembra tutta un sussulto di gioia.
Il Santo è lì estatico di fronte al presepio, lo spirito vibrante di compunzione e di gaudio ineffabile. Poi il sacerdote celebra solennemente l'Eucarestia sul presepio e lui stesso assapora una consolazione mai gustata prima. Francesco si è rivestito dei paramenti diaconali, perché era diacono, e canta con voce sonora il santo Vangelo: quella voce forte e dolce, limpida e sonora rapisce tutti in desideri di cielo. Poi parla al popolo e con parole dolcissime rievoca il neonato Re povero e la piccola città di Betlemme.
Spesso, quando voleva nominare Cristo Gesù, infervorato di amore celeste lo chiamava 'Bambino di Betlemme', e quel nome 'Betlemme' lo pronunciava riempendosi la bocca di voce e ancor più di tenero affetto, producendo un suono come belato di pecora. E ogni volta che diceva 'Bambino di Betlemme' o 'Gesù', passata la lingua sulle labbra, quasi a gustare e trattenere tutta la dolcezza di quelle parole. Vi si manifestano con abbondanza i doni dell'Onnipotente, e uno dei presenti, uomo virtuoso (Giovanni Velita), ha una mirabile visione. Gli sembra che il Bambinello giaccia privo di vita nella mangiatoia, e Francesco gli si avvicina e lo desta da quella specie di sonno profondo.
Né la visione prodigiosa discordava dai fatti, perché, per i meriti del santo, il fanciullo Gesù veniva resuscitato nei cuori di molti, che l'avevano dimenticato, e il ricordo di lui rimaneva impresso profondamente nella loro memoria.
Terminata quella veglia solenne, ciascuno tornò a casa sua pieno di ineffabile gioia".
Estratto da:
Francesco d'Assisi e la Valle reatina
di Paolo Rossi
paolorossi62@tele2.it
Tratto dal sito http://www.presepedigreccio.it/index.php?module=loadContenuto&id=34&padre=27

domenica 4 dicembre 2011

Nino Rota

Dimenticavo: il 3 Dicembre cade il centenario della nascita di Nino Rota, autore di indimenticabili colonne sonore.
Siamo al 4 Dicembre 2011, ma comunque, in ricordo del grandissimo maestro, pubblico "The Immigrant" brano tratto dalla colonna sonora del mitico "The God Father" - in Italia "Il Padrino"- di Fancis Ford Coppola.
Se non erro il pezzo è del "Padrino Parte 2".


Ennio Morricone

Che dire........
E' semplicemente bellissima!
E la cornice, l'Arena di Verona? Waooo:)