mercoledì 26 settembre 2012

Roberto Bolle and Friends - Tu mi porti su



Roberto Bolle   and friends ....  "inediti"

Chissà perchè nel nostro immaginario, i professionisti "perfezionisti" sono sempre e solo seri, iperconcentrati, poco inclini a distrazioni o a normali  scherzi.
Questo video, ci mostra tutto il contrario, come è normale che sia: quando c'è da sgobbare si lavora duro, ma ogni tanto qualche scherzetto, ci può stare! E così, personaggi che vediamo per di più alla tv e che ci sembrano infinatamente lontani e sempre sul piedistallo, ci sembrano più simili a noi.
In questo video Roberto Bolle, con i suoi colleghi ballerini, prendendo alla lettera le parole della canzone di Giorgia, si divertono a "tirare su" e "lasciar cadere" le danzatrici per terra, nel pianoforte o dove capita.  
Video simpaticissimo ed azzeccato! 
Bella mossa :-)


martedì 25 settembre 2012

Surfare con i delfini


                           
                                                  Australia - Bondy Beach

                                        (non ricordo il sito da cui ho scaricato l'immagine)

mercoledì 30 maggio 2012

A 166 anni dalla nascita di Peter Carl Fabergè



Il doodle Google di oggi è dedicato al 166° della nascita di Karl Gustavovič Faberže (30 Maggio 1846), noto come Peter Carl Fabergè, gioielliere e orafo russo, noto soprattutto per aver realizzato le famose uova d’oro,
smalti e pietre preziose, costruiti come le matrioske.


Il primo uovo venne realizzato nel 1885 su commissione dello Zar  Alessandro III Romanov, che lo donò alla zarina Maria Fyodorovna, sua moglie, in occasione della Pasqua. Da quell’anno questa “preziosa” donazione venne perpetuata fino al 1917 e Fabergè divenne “gioielliere di corte”.
Tra il 1885 ed il 1917 il gioielliere realizzò ben 57 uova, tutte diverse, che sono piccole e grandi opere d’arte orafa, attualmente custodite, per la maggior parte, al museo dell’Arsenale del Cremlino.
Ben 8 mancano all’appello.  Magari fossero a casa mia J)))
Da notare che la realizzazione di ogni uovo richiedeva un lavoro certosino di almeno un anno.
Fabergè è morto in Svizzera nel 1920.




Ogni uovo è... come dire ...., stupendo!
Meglio lasciar parlare le immagini!
Grazie Google per averci ricordato l'anniversario.

mercoledì 23 maggio 2012

23 Maggio 2012 : anniversario della strage di Capaci




E' un pò che non scrivo sul blog.
Non posso ignorare un giorno come questo. Perchè oggi non è una giornata qualunque, ma è l'anniversario della morte del Giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.







                                              foto scaricata dal sito www.agi.it


                                                                  fonte www.agi.it

            Si possono scrivere tante cose, ma a mio giudizio, è sempre meglio sentire parlare i diretti interessati. 
Su internet c'è tanto materiale, tanti video interessantissimi. A me personalmente è piaciuto molto questo e ho scelto di pubblicarlo sul blog perchè sento parlare un uomo forte e coraggioso e allo stesso tempo tanto triste.
Io l'ho sempre ammirato non solo per le sue capacità di magistrato, per l'acutezza e l'intelligenza, ma anche per le sue doti umane: mai una parola fuori posto, sempre sorridente, a tratti con un velo di tristezza, preciso, diretto, ma sempre cortese. Un signore come pochissimi. Quanto stridono i post che si possono leggere sotto i  video pubblicati su youtube dove i vari "commentatori", anzichè dialogare tra loro, uniti dal comune interesse per Falcone, si azzannano, si prendono a parolacce e lottano disgustosamente per chi la spara più grossa. Fuori luogo totale..... Clicchi "play"sul video e senti parlare un uomo da cui prendere esempio anche nel comunicare agli altri, nel rispettare il proprio interlocutore, che ha applicato il principio della coordinazione, della collaborazione tra più soggetti nel lavoro e che fanno i "fans"? Si scannano.....
Lo dico perchè il contrasto è veramente stridente e mi ha dato un fastidio.... 
Ma torniamo al video da me scelto, perchè voglio sottolineare un passaggio che continua a risuonare nella mia mente ed è quello in cui la giornalista Marcelle Padovani chiede a Falcone se qualche volta gli  capita di avere paura. E Falcone le risponde: "L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, ma incoscienza". 
Mi sono chiesta quanti saranno stati i momenti di scoraggiamento, di solitudine, quante saranno state le notti insonni, quanta la paura o la tentazione di mollare tutto per vivere come un uomo qualunque - se mai questa idea gli è passata per la mente - che non deve essere costretto a rinchiudersi per ritardare il più possibile l'incontro con la morte. 
Mi viene il freddo solo a pensare alle telefonate anonime, alle lettere cariche di minacce che riceveva... Come si fa a non avere terrore??
In questi giorni ho visto tantissimi video, tante trasmissioni e mi sono resa conto di come Giovanni Falcone sia entrato nel cuore di tanti, tantissimi italiani. D'altronde, chi poteva avere le capacità di predisporre, insieme al Giudice Borsellino l'impianto accusatorio "a prova di bomba" che dal maxiprocesso ha retto fino alla sentenza della Corte di Cassazione, che niente e nessuno ha potuto ribaltare??? Nessun altro, appunto.
Ricordiamo e non solo oggi, la moglie di Giovanni Falcone, il Giudice Francesca Morvillo ed i coraggiosissimi uomini della loro scorta, di cui si parla sempre troppo poco, non so se per scelta dei loro familiari. E pensiamo anche a questi ultimi, che porteranno per tutta la vita un fardello davvero pesante. Come continuare a vivere dopo questi fatti? Con grande coraggio. Quello vero, non con la vigliaccheria di chi spara a tradimento o uccide con le bombe uomini di vero onore.



domenica 8 aprile 2012

Auguri di Pasqua a tutti!

In un mondo senza speranza, pieno di contraddizioni, povero d'amore e di carità, spesso crudele, guardiamo in alto, in cielo, verso Dio, che ci ha creato, che solo ci ama di un amore infinito e disinteressato e che sempre ci amerà qualunque sia il nostro peccato, se solo apriremo il nostro cuore a Lui. 
Non dimentichiamo mai che le braccia del Signore accolgono tutti senza distinzione alcuna. Ripeto: tutti noi, nella nostra unicità e diversità.
Provare per credere: niente può riempire il nostro cuore come l'amore di Dio.


Mi permetto di proporti una cosa: ascolta la musica, il canto del video e pensa, rifletti sulla tua vita, prega. 
Il video doveva essere un altro, con la stessa musica, ma non riesco a caricarlo (sono scarsa :-) , ma secondo me la musica e il canto del link a cui rinvio è più bello, perchè più toccante)

Buona Pasqua!

sabato 7 aprile 2012

Sarajevo 5 Aprile 1992 - 2012


"Restammo in casa davanti al televisore. Il presidente Izetbegović tranquillizzava la popolazione, la guerra in Croazia non si sarebbe spostata in Bosnia. Invitava a uscire tranquillamente nelle strade.
Invece la città era circondata. Su ogni altura cannoni, mortai, obici, kalashnikov, mitra, fucili di precisione.
L’Armija, il glorioso esercito jugoslavo che avrebbe dovuto proteggere la città, in realtà aveva svuotato le caserme. Per mesi, pezzo a pezzo, si erano portati via tutti gli armamenti per piazzarli sui monti intorno. Per difesa, era stato detto. Ormai era troppo tardi per chiedersi come mle armi di Sarajevo fosse puntate contro Sarajevo.
Gojko continuava a sperare.
“Non durerà… pochi giorni e ne saremo fuori. Abbiamo gli occhi del mondo addosso…”
Accompagnava frotte di giornalisti in giro per la città, a filmare i buchi delle granate, le immagini di quella popolazione civile inerme, disarmata.
“L’importante è far sapere quello che sta succedendo.”
Le kafane erano ancora piene di ragazzi che dicevano la loro, birre, sigarette e voci una sull’altra. Voci libere, certe di essere udite, di scavalcare quei monti per rotolare sui tavoli dell’Europa, forti, incisive.
I ragazzi credevano ancora che il mondo avesse orecchie. Il vecchio Jovan no. Era un ebreo serbo, di Sarajevo. Si toglieva le scarpe quando entrava in casa, come i musulmani, per rispettare la moglie. Non leggeva più i giornali, non ascoltava più i notiziari. Restava ore a guardarsi i piedi chiusi nelle babbucce di lana.
Era maggio. Mese di primule e tarassachi fioriti, di piccole rondini sulla riva della Miljacka.
Tutti si illudevan che fosse solo un attacco, nervosismo che sarebbe finito presto. Come un sisma che torna al suo posto.
Intanto gli ufficiali dell’Onu se ne andavano dalla casa di riposo di Sarajevo, si trasferivano a Stojčevac.
Intanto bruciavano l’Ufficio Postale e la caserma Maresciallo Tito.
Intanto si scoprivano cecchini appostati ovunque nella città. Era cominciata la vivisezione quotidiana. Quei mirini sofisticati che inseguivano le persone fino a vedergli il colore degli occhi, il sudore sotto il naso.
Chi erano quelli lassù? I cetnici, gli animali. Gente venuta da fuori o gente sgusciata fuori dalla città? Ragazzi che hanno risalito i monti strisciando per unirsi al demonio, uccidere i loro compagni di corso all’università, i loro amici di sempre…"
(Il brano è tratto dal libro "Venuto al mondo" di Margaret Mazzantini ed è pubblicato in estratto sul sito easjournal.net.  Per leggere la versione integrale clicca qui )


Vent'anni dopo l'assedio di Sarajevo


                                                  foto tratta dal sito www.corriere.it


                                                foto tratta dal sito www.ecodibergamo.it


"Ci saranno 11.541 sedie vuote, sistemate per una lunghezza di circa un chilometro lungo il viale Maresciallo Tito, la via principale di Sarajevo, in occasione del concerto organizzato per ricordare l’inizio, il 6 aprile 1992, della guerra in Bosnia ed Erzegovina. Una sedia per ciascuna delle vittime del lungo assedio della città, nel cui segno si era aperto e si concluse il Novecento, il “secolo breve” della violenza in Europa. «Quelle sedie saranno vuote poiché gli spettatori, tutti colpiti a morte, a questo concerto non potranno assistere», ha detto Haris Pasović, che lo ha organizzato. Il numero è quello delle persone uccise dai bombardamenti e dai cecchini, mentre non è possibile un conteggio preciso delle persone morte per gli stenti dell’assedio, il cui numero è comunque stimato in diverse migliaia, in massima parte vecchi e bambini"
(articolo tratto da osservatoreromano.va. Per leggerlo clicca qui


"A Sararajevo come a Srebrenica e in tutta la Bosnia, le Nazioni Unite hanno perso l’onore, mettendo in campo una forza di “protezione” che scese a patti con gli aguzzini e consentì, chiudendo gli occhi e lasciando pendere le armi senza usarle per salvare la vita agli innocenti, la fine di un’idea di Europa libera, civile e tollerante, ma soprattutto forte, capace di fermare lo spaventoso ripetersi della guerra etnica".
(brano estrapolato da un  articolo pubblicato su panorama.it
Per leggera la versione integrale clicca qui)

"Non sono un uomo, sono solo un bersaglio nel mirino di un cecchino" (Ozren Kebo)

foto scaricata dal sito wuz.it

Ci sono molti articoli interessanti su www.unacittà.it

venerdì 6 aprile 2012

Novena alla Divina Misericordia

Oggi, Venerdì Santo ricorre per noi cristiani la morte di Gesù sulla croce.
Oggi si può iniziare anche la novena alla Divina Misericordia, che è una preghiera potentissima, da fare in tante occasioni, ma soprattutto ora perchè Domenica dopo Pasqua è la festa della Divina Misericordia, così come stabilito dal Papa Giovanni Paolo II
Gesù Misericordioso dipinto secondo l'indicazione di Suor Faustina Kowalska.
Notare lo sguardo intenso di Gesù, pieno di amore per tutti noi.
Quando prego guardo spesso questa immagine: è bellissima, perchè da l'impressione che davvero Gesù sia davanti a me e, in realtà, lo è, ma in questo modo io posso dargli un volto umano.


lunedì 2 aprile 2012

il 2 Aprile 2005 moriva Giovanni Paolo II



                                         In ricordo dell'amatissimo Papa





martedì 27 marzo 2012

                                                                   panorama.it
Appena ho visto questa immagine non ho resistito a postarla: non è                 carinissima??

domenica 25 marzo 2012

Festa dell'Annuniciazione

         25 Marzo: festa dell'Annunciazione di Nostro Signore

Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 
Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te". 
A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. 
L’angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 
Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine". 
Allora Maria disse all’angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo". Le rispose l’angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. 
Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: 
nulla è impossibile a Dio". 
Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l’angelo partì da lei. 
(Vangelo di Luca - 1,26 - 38)


                           
                                                                           Sandro Botticelli

martedì 20 marzo 2012

Primavera :)

                                                 EQUINOZIO DI PRIMAVERA





sabato 17 marzo 2012

Anniversario della nascita di Rudolf Nureyev

                                                               


     Il 17 Marzo 1938 nasceva  Rudolf Nureyev, mito della Danza con la "D"maiuscola.

 Alcune sue frasi celebri:
"La danza è tutta la mia vita. Esiste in me una predestinazione, uno spirito che non tutti hanno. Devo portare fino in fondo questo destino: intrapresa questa via non si può più tornare indietro. È la mia condanna, forse, ma anche la mia felicità. Se mi chiedessero quando smetterò di danzare, risponderei "quando finirò di vivere".

"Il primo maestro mi giudicava un inetto, negato alla danza".

"Chi vola alto è sempre solo".





                                             Alcune foto                                                 

                                          Rudolf Nereyev e la nostra bravissima Carla Fracci
                                       "Lo schiaccianoci"  (musica di Pëtr Il'ič Čaikovskij)
                                                       (foto tratta dal sito gramilano.com)

con la grandissima Margot Fonteyn in "Marguerite e Armand" (Franz Liszt)
foto di Frederika Davis 1963 


dal blog aleross.blogspot.it



Qualche video

"Il lago dei cigni"


"Giselle"



 persino con i Muppets  :)))

Non posto altro anche se ci sarebbe tantissimo da dire, da scrivere, da "guardare". In tanti hanno scritto di lui: basta scrivere su google il suo nome e compaiono subito migliaia di documenti. 
Lo ricordo con il pensiero: oggi avrebbe spento 74 candeline!
Rinvio a www.nureyev.org perchè è un sito completo, ricco di documenti, tra cui bellissime foto e video. 

domenica 12 febbraio 2012

Come foglie - Malika Ayane


E' uno scherzo, vero?


"VANCOUVER (CANADA) - La polizia canadese ha reso noto ieri di aver aperto un'inchiesta sulla brutale uccisione, nella località sciistica di Whistler, di un centinaio di cani Husky che eranostati impiegati come cani da slitta per i turisti durante i Giochi invernali di Vancouver del febbraio dell'anno scorso.
I cani, rimasti senza lavoro, sarebbero stati uccisi a uno a uno per due giorni da un operaio che avrebbe usato un fucile e un coltello. Secondo testimoni citati dalla stampa locale, alcuni animali, feriti, sono riusciti a tirarsi fuori da una fossa comune. I motivi del massacro sarebbero puramente economici: le due società che avevano venduto ai turisti le escursioni in slitta, Outdoor Adventures e Howling Dogs, non avevano più bisogno dei cani, perché la richiesta di gite era calata dopo le Olimpiadi invernali.

La vicenda è stata rivelata dallo stesso uomo che ha ucciso i cani, il quale ha chiesto e ottenuto un indennizzo da una banca locale per lo stress subito. Il suo avvocato ha detto a una radio di Vancouver, Cknw, che "non poteva essere un'esecuzione fatta bene, con un solo proiettile a disposizione" e "inevitabilmente (l'operaio) ha dovuto vedere scene orribili e, per dovere, porvi fine". Secondo la legge canadese una persona che uccide o ferisce un animale rischia fino a cinque anni di prigione. Far sopprimere un cane da un veterinario costa circa 100 dollari. Molti veterinari rifiutano però di sopprimere animali in buona salute......." 
          (articolo tratto da Focus.it  del 2 Febbraio 2011)

La notizia risale all'anno scorso, ma non mi va di cercare    qualcosa di più attuale, perchè è sufficientemente triste.
In più una piccola ricerca su google propone una serie di immagini crude che neppure stavo cercando, per cui... Stop, può bastare..
Uno dei miei sogni è fare un giro,    anche una sola volta nella vita, in slitta con i cani da neve in un paesaggio innevato....
Poi leggi certe notizie....













Calzettoni per cani

                                                  Ah, aaahh! Anche voi con le calzette!!

                                                       foto tratta  dal sito http://blogs.reuters.com

All’inizio ho sorriso, pensando che i “calzini” fucsia fossero finti, ma poi leggendo il blog (è citato sotto le foto) ho scoperto che l'immagine non è ritoccata e che quelle specie di calzette servono davvero per proteggere le zampe degli animali. 
I cani, infatti, non stanno facendo una passeggiata qualunque, ma stanno gareggiando alla Sedivackuv, la corsa che si svolge nella Repubblica Ceca, sull’Orlickè hory (montagne dell’Aquila) situato nel nord – est della Boemia  al confine con la Polonia.  
Leggo in vari siti che la gara, disputata a fine Gennaio scorso, si svolge in quattro tappe e che il traguardo si trova nel villaggio di Destne.
Sembra che la Sedivackuv, nella sua categoria, sia una delle gare più impegnative d’Europa o, secondo altre fonti, la più difficile.
Come è facile intuire le temperature sono bassissime!



                                                                                    http://blogs.reuters.com

Mi aguro che i cani vengano trattatati bene, prima e dopo la gara.....
Sarà ..., ma a me quelle calzette non piacciono più tanto:come saranno a fine gara le zampe di questi bellissimi animali?

giovedì 9 febbraio 2012

Antartide

                                    Almeno tu sei a tuo agio in mezzo al ghiaccio !!


                                                           Foto Epa /Dean Lewins 

domenica 5 febbraio 2012

"Vecchie" nevicate romane


       
  Può essere interessante sapere che: 
"Il primo congelamento del Tevere di cui si abbia notizia è nel 400-399 a.C.;  fu un inverno talmente rigido che a Roma caddero 2,10 metri di neve; riportiamo quanto scritto da Dionigi di Alicarnasso: 

“A Roma  vi fu una precipitazione nevosa molto abbondante, e dove la neve cadde in minor  quantità non fu inferiore ai sette piedi. Vi furono alcune vittime, e specialmente la perdita di greggi, mandrie, bestie da soma, alcune per assideramento, altre per impossibilità di nutrirsi. Gli alberi da frutto che non poterono reggere la troppa  neve furono spezzati dal vento o ebbero i germogli avvizziti e non diedero frutto per molti anni. Molte case crollarono e alcune furono travolte, specialmente quelle in pietra durante i cicli gelo-disgelo delle nevi. Non abbiamo nessun’altra notizia storica di calamità di questa portata, né prima né dopo, sino ai giorni d’oggi, a questa latitudine […]Questa fu la prima ed unica volta in cui le condizioni atmosferiche di questa regione ebbero un tale scarto dal livello termico tipico di questo clima.”(in Storia di Roma Antica, XII, frammenti,8,1-3). 
Anche Tito Livio descrisse quell’inverno:”Quell’anno fu eccezionale per l’inverno rigido e le nevicate fino al punto da rendere impraticabili le strade e il Tevere non navigabile[…] L’inverno fu severo sia per l’instabilità della situazione meteorologica che improvvisamente alternava le condizioni climatiche, sia perché per qualche altro motivo una grave pestilenza colpì tutti gli animali. Non trovando né la causa né vedendo il limite di questo flagello inarrestabile, su parere del Senato si consultarono i libri Sibillini.”(inStorie, V,13,1-2 e 4-5).
Nel 275 a.C. a Roma cadde tanta neve per quaranta giorni tale da ostruire le strade di Roma e portare il Tevere al congelamento, lo scrive Sant' Agostino (354-430): ”Quell'inverno fu memorabile perché incredibilmente rigido al punto che a causa delle nevi, le quali rimasero a una preoccupante altezza per quaranta giorni anche nel Foro, perfino il Tevere gelò. Se si fosse avuto ai nostri tempi, costoro ne avrebbero dette tante e tanto grosse. Allo stesso modo una straordinaria epidemia, finché infierì, ne fece morire molti. Ed essendosi prolungata con maggiore virulenza nell'anno successivo malgrado la presenza di Esculapio, si consultarono i libri sibillini” (in La Città di Dio, libro terzo, 17.3; nel testo sono molte le calamità descritte).
All’incirca dal 300 a.C a circa il 400 d.C il clima fu caratterizzato da un riscaldamento, spesso a Roma si soffriva il caldo estivo. La causa però più che per il “riscaldamento globale” secondo alcuni era per come la città era stata ricostruita dopo l’incendio del 64 d.C.: ”Secondo qualcuno però, il vecchio tracciato era più salubre in quanto le strade strette e le case alte non lasciavano penetrare altrettanto la vampa del sole: mentre ora quegli spazi larghi, non protetti da un po’ d’ombra, si arroventavano e il caldo era ben più opprimente” (Tacito, Annali, XV, 42-43). 
Oltre a divenire le temperature più miti, mediamente le precipitazioni diminuirono; da quanto scrive lo studioso latino Giunio Moderato Columella le piante rilevarono questo cambiamento: ”Molti studiosi degni di fede hanno espresso l’opinione che il tempo e il clima sono mutati[…] di ciò era convinto anche l’autorevole scrittore di cose agrarie Saserna, il quale afferma che le condizioni del clima erano di molto mutate, per cui certe regioni che in precedenza non potevano consentire la crescita di alcune specie di vite e di olivo a causa dei loro rigidi inverni, nel suo tempo erano diventate ricche di pingui oliveti e vigneti, dato che il clima freddo dei tempi passati si era fatto più tiepido e mite” (in De Re Rustica, libro I, 1.2-5). 
Columella  inoltre descrisse come i suoi contemporanei si lamentassero del tempo:”Sento spesso i cittadini più illustri che si lamentano ora della sterilità dei campi, ora della variabilità del clima, da lungo tempo ormai sfavorevole all’agricoltura.”(in De Re Rustica, Praefatio, 1). Lo spostamento verso nord, osservato da Columella per l’olivo e la vite, fu rilevato per il faggio da Plinio (in Storia Naturale, XVI, 15 v.36) e Teofrasto (in Delle piante, 3,10): quel tipo di albero un tempo si manteneva alla latitudine di Roma e con il trascorrere degli anni si era spostato in Italia settentrionale.
Il 12 febbraio 2010 è stata l’ultima volta in cui il Colosseo è stato imbiancato dalla neve, il Sindaco allora commentò: «Ce la siamo cavata». Speriamo che stavolta, nonostante la corsa per eseguire gli impegni già previsti per la giornata, si riesca a trovare la volontà per concederci una pausa per apprezzare ciò che probabilmente accadrà intorno a noi, la bellezza del Creato. Speriamo che la neve a Roma desti nell’animo degli abitanti “un senso di speciale allegrezza” proprio come accadeva nel 1887, che più di qualche famiglia si meravigli di ciò che accade e non solo dei disagi.
PS: I singoli eventi meteorologici non hanno alcuna capacità di descrivere e/o provare come è il clima, l’andamento climatico riportato nell’articolo è una sintesi di studi scientifici di climatologia storica"
          L'articolo è tratto da "La Bussola quotidiana" ,

Roma sotto la neve



Polemiche a parte, diamo uno sguardo alla nostra capitale imbiancata con alcune foto scaricate dal web. La maggior parte risalgono a Venerdì.
Sono certo suggestive, ma pensare che ha nevicato così tanto a Roma, a me da da pensare...


                                             foto tratta da www.iljournal.it




foto tratta dal sito del Comune di Roma


                                                              www.mister-x.it



                                                              www.mister-x.it

venerdì 3 febbraio 2012

L'altra faccia dell'inverno

e questa è una immagine che fa sparire il fascino e la poesia dei fiocchi di neve..




Un pensiero particolare ai senzatetto e un grazie ai volontari che, aiutandoli, compiono un bellissimo gesto

Neve

                          Il freddo e la neve piacevole da vedere